martedì 31 maggio 2011

Zapatero a Milano

Zapatero a Milano.

Mite nei tratti, mansueto il sorriso.

E, dentro, la violenza dell’ostentazione gay, la perversione dei genders, lo spappolamento della maschilità e l’annichilimento della famiglia, nella cruda intransigenza relativista.

Un vero regalo, di che rallegrarsi, per l’ala progressista e dossettiana della Chiesa ambrosiana.

Dietro il trionfo dell’estremismo di sinistra, velato da un volto dal sorriso mite, un popolo borghese che da vero incosciente si crogiola nell’indifferenza, se ne infischia dei valori, e la domenica del ballottaggio ha altro da fare, la gita la partita e che so altro, rischiando di trovarsi un domani forestiero in casa sua.

Quali politici per questo popolo?

Quale politica per questa gente?

Vince la mollezza feroce dell’anticristo di soloveviana memoria, colto, educato, tollerante.

Milano ed il suo Zapatero.

2 commenti:

Gianni ha detto...

Proviamo a sentire Francesco Agnoli, che sul Foglio ha già parlato di Anticristo a proposito di Pisapia. Se riusciamo a contattare padre Amorth e padre Livio, magari possiamo mettere insieme un esorcismo anti Pisapia: che ne dite?

Livio Podrecca ha detto...

Penso che forse alla Curia ambrosiana qualcuno si opporrebbe ...