sabato 15 dicembre 2007

Omofobia: alla Camera si insiste...

"IN COMMISSIONE Identità di genere, alla Camera s’insiste La Commissione Giustizia di Montecitorio approva con 21 voti contro 19 la norma sull’'identità di genere', concetto finora sconosciuto al nostro ordinamento e foriero di pericolose conseguenze. Nonostante l’opposizione del centrodestra e dell’Udeur, il centrosinistra ha imposto questa linea e ha deciso di lavorare anche la notte fra sabato e domenica per inviare il testo in aula. Introdotte lievi modifiche («propaganda» anziché di «diffusione» di idee) che attenuano ma non eliminano il rischio di un nuovo reato di opinione. Esultano la sinistra radicale e il ministro Pollastrini. L’opposizione: aberrazione giuridica" (Avvenire, 14 dicembre 2007).

Sorpresa: con le nuove disposizioni sull'omofobia si tenta di far rientrare dalla finestra quello che è uscito dalla porta, vale a dire i disegni di legge su pacs o dico che dir si voglia: il possibile e prossimo riconoscimento della naturalità e legittimità matrimonio tra omosessuali con tutto quello che ne consegue (o che ne può conseguire, come, per esempio, l'adozione di minori da parte di coppie omosessuali).

Ancora una volta questo governo, su un tema etico sensibile, và deliberatamente contro la volontà del popolo italiano, che ci pare sia stata manifestata più che chiaramente, da ultimo al Family Day.

Ed al Ministro Mastella, che si straccia le vesti per il recente colpo di mano in Senato con la surretizia introduzione delle disposizioni in tema di discriminazione in base all'orientamento sessuale o di genere, viene da chiedere: Sig. Ministro, perché (e di che) si lamenta? Solo per una questione di metodo?

O anche di sostanza?

Ma Lei, Sig. Ministro, risulta essere firmatario, con i ministri Bindi e Pollastrini, di un disegno di legge che prevede proprio l'introduzione di quelle disposizioni che oggi sembra contestare.

Allora, è d'accordo o è contrario? Vuole farci, cortesemente, capire qual è il suo pensiero?

Potremo, in futuro, ancora dire che riteniamo che l'omosessualità sia uno stato patologico della personalità che và contro l'ordine naturale, ed insegnarlo ai nostri figli, assieme alla carità ed alla comprensione verso chi versi in tale stato?

O dovremo insegnare ai nostri piccoli che, indipendentemente dal fatto di avere o meno il pisellino, possono liberamente scegliere se essere uomini, o donne, o un po' uno e un po' l'altro, anche per loro legittimo capriccio, e questo li porterà ad essere realizzati e felici?

E' questo il mondo ideale al quale aspiriamo?

Ci faccia capire, Sig. Ministro, per favore ...

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